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Come vi avevo anticipato, nell’articolo I Mantra e la meditazione della settimana scorsa, vorrei aggiungere qualche parola sul come sia possibile recitarli o cantarli. Cercherò, brevemente, anche di spiegare l’importanza del numero 108.

Vediamo come possiamo recitare i Mantra con il supporto del Mala, un bellissimo “rosario” che, composto da 108 perline, è diventato oggi un oggetto di grande tendenza tra tutti gli yogi. C’è chi lo indossa al collo e chi al polso, l’importante è rispettarne il significato e l’uso.

Originariamente il Mala era composto da semi conosciuti come gli “Occhi di Shiva”, provenienti dall’albero Rudraksha. Oggi li troviamo in commercio prodotti con qualsiasi materiale. Dal legno al cristallo, fino – ahimè – alla plastica.

Il numero 108, molto ricorrente nel buddismo e nell’induismo, si dice che sia un numero portatore di gioia. Ricorrente perchè le divinità Indù sono proprio 108, i Nadi (ovvero i canali attraverso i quali passa il prana, l’energia vitale per alimentare tutte le parti del corpo) sono 108 come le Upanishad (le antiche scritture indiane) 108 sono le volte che vanno recitati i Mantra.

Ma non solo. Se viene scomposto, il numero 108 ha un ulteriore significato. L’1 è la conoscenza, ovvero Brahma. Lo 0 è il cosmo, l’illuminazione e l’unione. L’8 è la forza creatrice.

Questo numero è molto importante anche nel mondo dello Yoga. Ti sarà sicuramente capitato di aver fatto i 108 Saluti al Sole! Gli yogi credono che recitando i Mantra 108 volte ci si possa connettere alla natura, al cosmo e che sia possibile così anche riequilibrare noi stessi, portando pace, armonia e grande energia.

Macrolibrarsi

Come si utilizza il Mala

Per tenere il conto dei canti o delle nostre preghiere, facendo scorrere il dito sulle perle, fino a raggiungere quella più grande, nominata il Maestro. Ripetendo 108 volte i Mantra, ci possiamo connettere al Sole, alla Luna e alla Terra. Il numero 108 corrisponde anche alla distanza in diametro tra questi. Lo sapevi?

I Mantra possono essere cantati velocemente o più profondamente. Quando lavoro sui Chakra, riprendendo i Bija Mantra, mi piace recitarli uno ad uno e in maniera lenta, come per entrare in uno stato meditativo. Ma possono essere cantati in serie e più velocemente, diventando così energizzanti. E, invece di lavorare sul singolo Chakra, lavoreranno sul loro allineamento.

Mi ricordo che quando ho iniziato a praticare Yoga, ho avuto molta difficoltà nel memorizzare i Mantra di invocazione, quelli che solitamente vengono recitati all’inizio di ogni lezione. Poi con il tempo sono diventai naturali. Avevo attaccato dei post-it in bagno, per cantarli sotto la doccia. Li recitavo sempre, anche mentre cucinavo o guidavo, sia in motorino che in macchina!

Per me i Mantra sono stati un enorme cambiamento. E credo siano un ottimo strumento anche per chi ha difficoltà a cantare, ad esprimersi o a parlare in pubblico. Ricordo che all’inizio, quando alla lezione di Yoga arrivava il momento di recitare l’Om tutti insieme, ero sempre scontenta. Come se aprire la bocca e farlo uscire fuori, fosse la cosa più difficile da fare. Ma oggi, grazie ad una pratica quotidiana, accostata alle Asana, tutto è cambiato. Ho imparato a darmi voce e, soprattutto, ad ascoltarmi.

Con o senza Mala, il mio consiglio è quello di cantare i Mantra. Arriverà il momento in cui saprai da solo quante volte saranno sufficienti per te stesso. Se invece hai più tempo a disposizione, ti consiglio di utilizzare il “rosario”, è un ottimo metodo per concentrarsi e connettersi con se stessi.

Dove acquistarlo

Oggi puoi acquistare il Mala ovunque. Lo trovi facilmente su internet, nei negozietti etnici o in molti studi di Yoga. Ma se vieni a trovarmi in Thailandia, ti accompagnerò a prenderne uno davvero speciale!

Paolina