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In questi giorni, approfondendo i miei studi sui Chakra, i centri energetici situati nel corpo umano, anche se non sono punti definibili in senso anatomico, mi sono resa conto di quante somiglianze ci siano con diversi simboli sacri Thai.

Negli ultimi due anni mi sono dedicata ad un viaggio molto particolare nel mondo dell’occulto Thai. Il percorso, che non è ancora terminato, se non con il primo libro di Fabio Polese su questo tema, Sak Yant – Inchiostro Magico” (Eclettica Edizioni, 2019), mi ha permesso di vedere e sentire molto di più.

Sono stata l’interprete dell’autore a tutte gli incontri fatti con i Maestri di questi tatuaggi sacri che, secondo la cultura locale sarebbero un collegamento tra il mondo fisico e quello degli spiriti, in grado anche di poter determinare o modificare il corso della propria esistenza. La simbologia incontrata durante questo cammino è stata sorprendente e, nonostante determinate cose siano difficilmente comprensibili, quello che ho sperimentato è stato un profondo legame con lo Yoga e la meditazione.

I Mantra, ovvero le vibrazione sonore che vengono recitate in sanscrito nel mondo dello Yoga, sono gli stessi rappresentati negli Yant, che sono simboli mistici, formati da lettere (Mantra) o frasi (Khata), disegni geometrici con significati esoterici e altre figure, di animali, di rappresentazioni mitologiche, oppure personaggi come gli antichi Maestri o Siddhartha Gautama. La lingua usata nella composizione degli Yant è il sanscrito che, risalente ai testi veda indiani, è una delle lingue più antiche al mondo.

La simbologia dei Chakra, così come quella degli Yant, riprende elementi naturali, come l’acqua, l’aria, il fuoco e la terra, poi troviamo la luna crescente e il Bija Mantra Om. Quando meditiamo sui singoli centri energetici andiamo a visualizzare determinati colori e forme, come il loto, simbolo di purezza del corpo e dell’anima e, simbolo dell’illuminazione e della spiritualità. Colori ed elementi che ritroviamo anche sulle bandiere di stoffa con sopra delle preghiere che risalgono al buddismo tibetano.

I colori hanno una simbologia specifica: il blu rappresenta il cielo e lo spazio, il verde l’aria e il vento, il bianco simboleggia l’acqua, il rosso il fuoco e il giallo la terra. Con il bilanciamento degli elementi, secondo la medicina tradizionale tibetana, sia avrà salute e benessere.

Al centro delle bandierine troviamo rappresentazioni circondate da Mantra. Le rappresentazioni sono il cavallo, simbolo di velocità e trasformazione, portatore di buona fortuna, il drago, il garuda, la tigre oppure il leone delle nevi, anch’essi molto simili agli Yant. Queste bandiere appese con le loro preghiere incise, quando il vento le smuove, purificano l’aria e portano beneficio.

Gli Yant compaiono in Thailandia non solo sotto forma di tatuaggi, ma anche amuleti e disegni su stoffa, che possono essere portati al collo o appesi nelle case. Alcune di queste raffigurazioni vengono utilizzate per la meditazione, altre per protezione e, altre ancora, per attrarre fortuna e prosperità e far accrescere i propri poteri. Così come i Mantra, anche gli Yant sono dei mezzi potenti. Sempre che vengano utilizzati in maniera appropriata e rispettosa.

Macrolibrarsi

Coloro che credono nel potere che gli Yant possano dare, sono devoti e cambiano il loro stile di vita, focalizzandosi sulle proprie intenzioni, desideri e aspirazioni, vivendo in armonia con i Mantra, facendo offerte di incensi e fiori freschi almeno una volta a settimana. Ma per capirne il vero significato e potere, l’unica via è la meditazione e uno stile di vita che non comporta solo offerte settimanali, ma anche diverse rinunce.

Argomenti molto complessi, soprattutto per chi, come noi, viene da altre culture. Ma grazie alla mia pratica costante delle Asana, per me è diventato tutto più chiaro. Riuscire a restare seduta per lunghi periodi, infatti, mi ha dato la giusta concentrazione per poter provare a connettermi.

Paolina