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Le torsioni sono un aspetto importante durante la pratica Yoga. Spesso, però, ho notato che vengono sottovalutate e prese alla leggera. Per questo credo valga la pena ricordare i benefici ricavati dagli Yoga Twist.

Secondo il grande Maestro B.K.S. Iyengar,
le torsioni, se ben eseguite, rilasciano le tossine dal corpo

Le torsioni rinforzano i muscoli della schiena e hanno un effetto calmante sulla nostra mente. Queste posture, infatti, lavorano sull’apertura del petto, delle spalle e della stessa schiena, tutte quelle aree che possono essere doloranti a causa delle troppe ore passate seduti al computer o a causa dei movimenti sbagliati fatti durante la giornata. Ma sono utili anche per chi soffre di ansia e stress. Con la pratica di alcune posizioni Yoga la spina dorsale diventa più flessibile, così come i nostri pensieri e con alcune contrazioni decontraiamo tutti quei muscoli che si fanno carico dei problemi.

Le torsioni lavorano anche sugli organi interni, come un massaggio, purificando l’organismo e migliorando le funzioni digestive. Quando entriamo nella posizione di torsione andiamo a chiudere gli organi interni momentaneamente, riducendo la circolazione sanguigna, mentre quando usciamo dalla posizione riapriamo il flusso in modo da far avvenire una vera e propria inondazione di sangue fresco. Le cellule del corpo si puliscono dalle tossine e questo afflusso porta ossigeno e nutrienti agli organi. Così l’energia che scorre dentro di noi fluirà meglio, comprimendo prima le vertebre e poi allungandole creando maggior spazio tra di esse.

Come possiamo eseguire le torsioni

Le torsioni possono essere fatte da seduti, da in piedi, oppure da sdraiati. Quando siamo seduti su un tappetino, l’attenzione va in particolar modo sull’allineamento. Mettiamo in funzione l’area addominale, allunghiamo la schiena e con l’espiro si effettua il movimento. Quando invece si è in piedi, si deve aggiungere equilibrio e consapevolezza alle fondamenta, ovvero tutte quelle parti del corpo che poggiano a terra. La torsione in posizione sdraiata è più stabile, essendo la schiena a terra, la maggior parte del movimento viene effettuato nella parte bassa del corpo ruotando bacino e gambe. In questo caso l’attenzione va alle spalle che, se eseguita in maniera corretta, non si dovrebbero sollevare.

In alcune pratiche, come a Restorative Yoga, potrebbero essere molto utili i sacchi di sabbia che vengono appoggiati tra il petto e la spalla, mantenendo salda la posizione. Il mio consiglio è quello di non avere mai troppa fretta e di non concentrarsi troppo sull’andare il più a fondo possibile in una torsione, ma quello di andare passo dopo passo, riconoscendo da soli fino a che punto ci si può spingere, evitando così di farsi male.

Chi già soffre di mal di schiena, per non peggiorare la situazione, deve prima apprendere come contrarre l’addome e i muscoli della zona lombare. Prima di effettuare qualsiasi Twist, infatti, bisogna ricordarsi di attivare l’Uddiyana Bandha, uno dei tre sigilli yogici. Per la sua attivazione è necessario sollevare il diaframma, spingendo la muscolatura dell’addome all’interno, trattenendo il respiro. Le torsioni sono ottime dopo aver sforzato la schiena nei backbends, ovvero i piegamenti all’indietro e per terminare una classe dinamica prima del rilassamento finale.

Paolina

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