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In questo articolo andremo a vedere che cosa sono le fondamenta nella pratica Yoga e come essere maggiormente consapevoli durante le posizioni da in piedi. Utile sia per chi pratica lo Yoga da tempo, sia per chi è agli inizi.

Per chi pratica lo Yoga a livello fisico da tempo, può essere il momento di fare un piccolo ripasso di allineamento, mentre chi si trova sul tappetino per la prima volta, può semplicemente usufruire di queste nozioni per iniziare al meglio, eseguendo le posture nel modo più corretto possibile.

Le fondamenta sono tutte quelle parti del corpo che toccano il suolo durante la performance di un’Asana. Sono quelle parti del corpo che danno stabilità e radicamento. I piedi sono le prime fondamenta per sentirsi ben radicati e consapevoli, partendo da una buona postura, tutto il resto della pratica può essere bilanciata tra corpo, mente e spirito.

Il primo esempio lo facciamo con Tadasana, ovvero la posizione della montagna e Samastitihi, la posizione di partenza da in piedi. Le fondamenta qui sono i piedi, attivi che con grande energia spingono giù in terra, creando forza alle gambe, ai legamenti, salendo alla schiena e arrivando fino alla testa.

Come rendere i piedi delle forti fondamenta

Quando saliamo sul tappetino, i piedi devono essere forti e attivi. Ci sono diversi modi per stare in piedi correttamente, in base al proprio corpo ed esigenze. Piedi uniti, piedi divaricati quanto i fianchi, oppure alluci che si toccano e talloni separati ma, in tutti i casi, il peso deve essere distribuito in modo equo su tutta la pianta. Come i piedi poggiano a terra si rivela molto importante per il proprio allineamento e anche per prevenire piccoli dolori o incidenti.

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È cosi necessario attivare gli archi plantari, coinvolgendo sia le gambe sia il pavimento pelvico. Questa attivazione dei piedi, nello Yoga, si chiama Pada Bandha. La parola Bandha la si incontra spesso durante una lezione, un termine per noi non traducibile letteralmente, che indica un blocco o una chiusura, una contrazione o un risucchio e viene anche chiamato sigillo.

Tre sono i sigilli più noti: Mula Bandha (chiusura del pavimento pelvico), Uddiyana Bandha (chiusura dell’addome, del diaframma) e Jalandhara Bandha (chiusura della gola). Questi tre blocchi poi possono essere attivati insieme sotto il nome di Maha Bandha, ovvero Il Grande Blocco.

Pada Bandha

Il sigillo dei piedi, Pada Bandha, può essere effettuato singolarmente oppure può essere accostato ai mudra e alle varie posizioni dello Yoga. Stando in piedi, dopo aver scelto come tenerli, è possibile sollevare le dita da terra portando la propria attenzione ai tre archi del piede, osservando dove viene distribuito il peso, salendo ed energizzando le caviglie, i polpacci e le cosce fino al pavimento pelvico che quasi automaticamente attivano il Mula Bandha. Il primo arco si trova tra alluce e il mignolo, il secondo tra alluce e caviglia e il terzo tra la caviglia ed il mignolo, formando un triangolo.

Quando gli archi vengono spinti con maggiore enfasi a terra, le cosce, le gambe, ruotano automaticamente verso l’interno, dando un perfetto allineamento alla postura, preparando il corpo ai piegamenti in avanti e all’indietro. Pancia indentro e i glutei spingono verso il basso, la schiena è ben dritta ed è possibile notare l’energia che sale fino alla corona della testa.

I Bandha regolano e canalizzano il Prana, l’energia vitale durante la pratica. Utilizzando questi blocchi, non permettiamo la dispersione dell’energia che ci permette di fluire tra una posizione e l’altra.

Buona pratica!

Paolina