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Il simbolo scelto per nostro logo è la “Ruota ad otto raggi”, più conosciuta come la “Ruota della vita”. Perchè abbiamo deciso di metterci proprio questo? Oggi vi raccontiamo della sua bellissima simbologia.

La “Ruota” è un simbolo buddista per eccellenza, che rappresenta il Karma, il Dharma e il Nobile Ottuplice Sentiero con i suoi raggi, conosciuto anche sotto il nome di Dharmachakra. Siddartha Gautama (Budda), ovvero l’illuminato, è colui che gira la ruota, che gli da movimento, ristabilendo i nuovi cicli di insegnamento e che, tramite le azioni, cambia il corso del destino.

Cosa è il Nobile Ottuplice Sentiero?

È il fondamento della pratica buddista, non intesa come religione, ma come stile di vita. Si tratta di un sentiero per la propria purificazione, sia del pensiero, sia della parola e sia delle proprie azioni. Lo scopo è il conseguimento dell’illuminazione, ovvero la cessazione della “sofferenza”. Come nello yoga, dove lo scopo ultimo è chiamato Moksha, la liberazione dal “ciclo della morte e della rinascita”.

Il Nobile Ottuplice Sentiero ci spiega come vivere una vita retta:

Retta Comprensione (Samma ditthi)
Retta Motivazione (Samma sankappa)
Retta Parola (Samma vaca)
Retta Azione (Samma kammanta)
Retta Vita (Samma ajiva)
Retto Sforzo (Samma vayama)
Retta Consapevolezza (Samma sati)
Retta Concentrazione (Samma samadhi)

Otto elementi che non vanno conseguiti uno dopo l’altro come qui elencati, ma simultaneamente nella vita di tutti i giorni.

Il percorso dello yoga, sotto molto aspetti, è molto simile. Proprio come ritroviamo negli “Otto Stadi dello Yoga” di Patanjali, considerato il padre dello yoga, filosofo e scrittore degli “Yoga Sutra”.

Gli Otto Stadi dello Yoga:

Yama, le cinque regole morali nella vita sociale: non-violenza, sincerità, onestà, moderazione nel sesso e mancanza di avidità.
Niyama, le cinque regole di condotta individuale per migliorare sé stessi: pulizia, contentezza, austerità, studio dei testi, devozione.
Asana, le posture del corpo.
Pranayama, il controllo del respiro.
Pratyahara, la “ritrazione dei sensi”.
Dharana, la concentrazione profonda.
Dhyana, la meditazione.
Samadhi, lo stato che conduce alla liberazione e al risveglio.

La Ruota e il suo centro

Dal centro della ruota nascono tutte le cose, il punto di partenza da cui ci si espande. Simbolo del giorno e della notte, simbolo di eternità o infinito, di libertà e di fortuna. La troviamo ancora come rappresentazione del sole, del potere, dell’energia, dei cicli lunari e di quelli stagionali.

In alcuni casi, si può trovare anche a quattro raggi, oppure dodici. Al centro della raffigurazione viene racchiuso il suo più grande potere, quello divino o cosmico. I dodici segni zodiacali vengono rappresentati in circolo, per raffigurare l’eterna rinascita. Il cerchio in questo caso rappresenta l’eternità e lo scorrere del tempo. Un simbolo detto “del centro”, dove possiamo individuare il punto centrale da cui hanno origine tutte le cose.

Yoga in Thailandia e il Dharmachakra Mudra

Nel nostro Shala abbiamo una rappresentazione di Budda molto particolare. Le sue mani eseguono il mudra Dharmachakra, “Gesto della Messa in moto della Ruota della Legge”, ossia nell’atto di esporre le Quattro Nobili Verità ai suoi primi discepoli, dando così inizio all’insegnamento del Dharma.

Questo gesto rappresenta un momento specifico della vita di Budda: il suo sermone conosciuto con il nome di Benares. Il mantra, la formula che viene ripetuta molte volte come pratica meditativa, che accostiamo al mudra Dharmachakra è: “Possa io mettere in moto la ruota del dharma”.

Da seduti, in piedi o sdraiati, i mudra del mondo dello yoga, conosciuti come i sigilli, facilitano il flusso dell’energia (prana, chi). Ad ogni dito corrisponde un elemento e un preciso significato. I mudra li ritroviamo anche nelle rappresentazioni artistiche, utilizzati soprattutto nelle danze e nelle arti marziali thai.

Come si effettua il Dharmachakra Mudra

Le mani formano due ruote. Il dito medio sinistro simboleggia il passaggio dalla vita terrena alla vita ultraterrena. La mano destra con il palmo rivolto all’esterno protegge il nostro cuore, mentre la sinistra con il palmo rivolto all’interno lo nutre.

L’energia del chakra sgorga dal palmo. In questo modo siamo in grado di affrontare ciò che ci capita forti di un cuore protetto e vigoroso, ma anche calmi, coraggiosi e allo stesso tempo capaci di sganciarci dal passato. Il mudra rafforza il cuore e trasmette tranquillità su tutti i livelli.

Porta le mani all’altezza del cuore, la punta del pollice di ciascuna mano tocca la punta dell’indice. Ora rivolgi il palmo destro verso l’esterno e quello sinistro verso l’interno, verso il petto. La punta del dito medio sinistro deve toccare leggermente l’estremità del pollice destro.

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Paolina

Immagine in copertina, photo credit: www.fabiopolesereporter.com